Alla base della musica c’è la pulsazione. La pulsazione è una successione di impulsi regolari che possiamo rappresentare così:
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di pulsazioni regolari è fatto il battito cardiaco, il ticchettio dell’orologio, il respiro ecc.
La pulsazione può essere lenta o veloce e lo strumento che usiamo per misurare la velocità delle pulsazioni è il metronomo.
IL METRONOMO
Il Metronomo venne inventato nell’Ottocento dal tedesco Giovanni Maelzel. E’ uno strumento meccanico costituito da un’asticella (pendolo) che, mossa da un meccanismo a molle, compie delle oscillazioni da sinistra a destra e viceversa. All’asticella è fissato un peso che si può spostare: a ogni posizione del peso corrisponde il numero delle oscillazioni compiute al minuto (60=60 oscillazioni al minuto, cioè un’oscillazione al secondo).
Il numero delle oscillazioni può essere aumentato, spostando il peso verso il basso, o diminuito, spostando il peso verso l’alto. Possiamo così ottenere da un minimo di 40 oscillazioni al minuto (movimento lento), a un massimo di 208 oscillazioni al minuto (movimento veloce).
Oggi il metronomo è diventato digitale!
Molto spesso, sopra il primo rigo di uno spartito musicale si trova l’indicazione metronomica.
Questa indicazione serve a stabilire con precisione la velocità di esecuzione.
L’AGOGICA, la velocità della musica, detta anche andamento o movimento, viene indicata con termini precisi e si scrive sugli spartiti musicali.
Le principali indicazioni di velocità sono tre:
- lento: Grave, Largo, Lento, Adagio;
- moderato: Andante, andantino, Allegretto;
- veloce: Allegro, Vivace, Presto, Prestissimo.
Si usano poi altre parole convenzionali per indicare il momentaneo cambiamento di velocità, quali, ad esempio:
- Accelerando, oppure Rallentando;
- Ritenuto, che significa “rallentando subito”;
- Stringendo, che significa “accelerando subito”;
- Ad libitum, che significa “variare il tempo a piacere”.