5-GLI ACCORDI

L’ARMONIA E GLI ACCORDI

L’armonia è la scienza che studia le combinazioni dei suoni sovrapposti ed eseguiti contemporaneamente, cioè gli accordi. Gli accordi si suonano insieme alla melodia e servono ad “accompagnarla” e ad arricchirla. Un accordo normalmente è formato da tre suoni, disposti verticalmente, che si suonano insieme.

I suoni dell’accordo si leggono e si contano sempre dal basso verso l’alto.

Le note di un accordo sono in relazione alla scala su cui esso è costruito: 1°-3°-5° grado.

La tonica, cioè il primo grado della scala, è la nota che da il nome all’accordo ed è anche la sigla abbreviata che negli spartiti si scrive normalmente sopra i pentagrammi. Così, ad esempio, Do è la tonica dell’accordo di Do ma è anche la sua sigla.

Gli accordi con la tonica come primo suono in basso, e formati da due intervalli di terza, si dicono accordi allo stato fondamentale.

Ogni accordo può essere eseguito in tre modi diversi:

  • Stato fondamentale, quando l’accordo comincia con la prima nota della scala a cui si riferisce (Do se l’accordo è Do Maggiore)
  • Primo rivolto, se inizia con la terza nota (Mi se l’accordo è sempre Do Maggiore)
  • Secondo rivolto, se inizia con la quinta nota (Sol se l’accorso è Do Maggiore)

LE SIGLE CONVENZIONALI DEGLI ACCORDI

Negli spartiti gli accordi si segnano al di sopra delle battute con sigle convenzionali formate dal nome del 1° grado dell’accordo (tonica) seguito da altre abbreviazioni. Ciascun accordo si suona nel tempo della battuta su cui è segnato, ma normalmente la sigla compare solo quando l’accordo cambia; in caso contrario significa che è ancora valido l’accordo precedente, che si ripeterà uguale. Negli spartiti in commercio tuttavia, soprattutto di musica leggera, generalmente non troverai le sigle con i nomi italiani delle note bensì le sigle in notazione anglosassone con le lettere dell’alfabeto. Memorizzale bene perché ormai sono diffusissime.

ACCORDI MAGGIORI E MINORI

Gli accordi possono essere Maggiori o minori in relazione alle distanze in toni e semitoni (intervalli) fra le note. Vediamo le principali regole che sono alla base di queste complesse costruzioni.

Se il primo intervallo è formato da due toni e il secondo da un tono e mezzo, l’accordo è Maggiore e la sua sigla sarà il nome della tonica seguito dalla M maiuscola (ad esempio Do M), o talvolta da un + (Do+), ma normalmente si usa solo il nome della tonica (Do).

Se il primo intervallo è formato da un tono e mezzo e il secondo da due toni, l’accordo è minore e la sua sigla sarà il nome della tonica seguito da m minuscola (ad esempio, Do m), o da un segno – (Do-).

L’ACCORDO DI SETTIMA

L’accordo di settima di dominante, detto per brevità anche solo “di settima”, è una quadriade (insieme di quattro suoni) che ha per suono fondamentale il quinto grado (dominante) della scala.

Si ottiene formando l’accordo Maggiore sul quinto grado della tonalità prescelta e aggiungendo a esso un ulteriore accordo di terza minore (un tono e mezzo).

L’accordo di settima ha uno spiccato carattere di instabilità per cui deve “risolvere”, cioè deve completarsi, con l’accordo di tonica. Questi due accordi, sul I grado e sul V grado, già da soli potrebbero essere sufficienti ad armonizzare una melodia molto semplice

La sua sigla si forma aggiungendo un 7 alla sigla normale: Do7, Sol7, La7.