L’ASCOLTO

COME PREPARARSI ALL’ASCOLTO

Un’opera è costituita di varie componenti che concorrono, tutte, a realizzarne il senso musicale: la melodia, il ritmo, la dinamica, il timbro, l’armonia, ecc. Per comprenderla, occorre dunque prestare attenzione a queste diverse componenti, o almeno ad alcune di esse, cercando di coglierne le caratteristiche e l’organizzazione. Ci potrà essere chiaro, alla fine, il pensiero musicale svolto. Ascoltare con attenzione il pezzo, però, non è sufficiente. Occorre, anche, che facciamo alcune cose prima di iniziare l’ascolto, e dopo che esso è terminato.

1- LE INFORMAZIONI ESSENZIALI

Consideriamo anzitutto la prima operazione, cioè la ricerca delle informazioni essenziali. In linea di massima, cercheremo di sapere:

  • Chi è l’autore del brano;
  • Quali sono l’epoca e il mondo culturale di cui fa parte (è una musica del Rinascimento, del Settecento, del folklore scandinavo…);
  • Che forma ha (un minuetto, una canzone, una sonata…) e se è un pezzo a sé o fa parte, invece, di una composizione più vasta (per esempio è un’aria tratta da un’opera lirica);
  • Quali mezzi vi sono impiegati (un solo strumento, un piccolo complesso strumentale, una orchestra, un coro…)
  • Quali indicazioni di tempo reca (presto, adagio, allegro…);
  • Quali sono gli eventuali fini particolari per ci è stato composto (ad esempio la celebrazione di una ricorrenza).

2- L’ASCOLTO

Un brano musicale, come sappiamo, è costituito di tante componenti ed è in grado di rivelarci più livelli di senso. Durante l’ascolto però, non si può prestare la stessa attenzione a tutto quanto. La cosa migliore da fare, pertanto, è quella di scegliere una o due componenti che si ritengono particolarmente importanti in quel brano, e cercare di seguirle con particolare attenzione. In molti casi, fra le componenti da privilegiare dovrà esservi la melodia. E’ soprattutto attraverso la melodia, infatti, che cogliamo di solito lo svolgimento del discorso e la sua organizzazione. Per quanto riguarda gli altri aspetti, come il ritmo, le intensità, il timbro o la massa, essi non verranno di certo dimenticati: ma ti limiterai per ora a quelle osservazioni che sei in grado di fare senza dover distogliere la tua concentrazione dallo sviluppo melodico. Non sempre, comunque, va messa al primo posto la melodia. Con certi pezzi potrà essere più opportuno collocare in primo piano il ritmo, oppure l’intensità, perché queste dimensioni vi esercitano un ruolo fondamentale, o perché ci interessa in quel momento lavorare su questi aspetti della musica. Durante l’ascolto dovremo:

  • Seguire lo svolgimento del brano, senza perdere il filo. A questo scopo, è necessario che cerchiamo di riconoscere ognuno dei piccoli pezzi di cui esso è costituito: sono in sostanza le frasi che, concatenandosi, danno luogo al discorso. Riconoscere questi pezzetti non è sempre facile, perché spesso essi sono la continuazione uno dell’altro, e possono avere inoltre lunghezze differenti.
  • Riconoscere quando un pezzo ne ripete uno precedente, e quando invece dice qualcosa di nuovo;
  • Cogliere i cambiamenti che segnano la fine di un episodio e l’inizio di un episodio successivo.
  • Osservare le caratteristiche fondamentali relative alle altre dimensioni (soprattutto ritmo e intensità)

Può essere molto utile, durante l’ascolto, stendere una mappa del brano. Questa attività, ci aiuta a mantenere la concentrazione e ci permette di fissare delle annotazioni di cui ci potremmo servire al termine dell’ascolto. La mappa è uno schema molto semplice in cui prendiamo nota, in forma rapida ed essenziale, dei pezzi che andiamo identificando e di alcune loro caratteristiche. Essa potrà assumere la forma di una griglia quadrettata dove ogni cella della griglia corrisponde a uno dei pezzi del discorso musicale.

3- RIFLETTERE, ORGANIZZARE, APPROFONDIRE

La comprensione di un brano non finisce certo con l’ascolto. E’ necessario, una volta che esso è terminato, che si rielabori quanto si è potuto osservare, cercando di rimettere ordine nelle proprie intuizioni e di approfondirle. C’è dunque una fase di ripensamento e riorganizzazione. Vi è una ragione evidente per cui solo alla fine dell’ascolto possiamo renderci conto, in modo organico, dei diversi sensi del brano: perché solo a questo punto noi disponiamo, nella nostra mente, di una immagine completa del suo svolgimento. E’ un po’ quello che succede dopo aver letto un giallo: alla luce della conclusione, possiamo capire il valore di certi avvenimenti che, nel corso della lettura, avevamo compreso solo parzialmente o di cui ci era sfuggito il significato. In questa fase di ripensamento e riorganizzazione, bisogna:

  • Anzitutto riconoscere tutto ciò che abbiamo potuto osservare durante l’ascolto (e annotato eventualmente nella “mappa”) cercando di precisarlo e svilupparlo alla luce dell’insieme:
  • Poi riascoltare, se necessario, dei passaggi del pezzo, per effettuarne un controllo più attento, per sciogliere dubbi, per approfondire certi aspetti che prima avevamo trascurato (ad esempio, il ritmo, le intensità, ecc.)
  • Mettere a confronto quanto osservato con gli elementi del contesto (l’ambiente storico e culturale, il linguaggio e gli stili musicali del tempo, gli usi cui l’opera era destinata) così da spiegare meglio le caratteristiche e le funzioni.
  • Infine rielaborare le informazioni e realizzare una interpretazione conclusiva e d’insieme del brano;

4-VALUTARE

Dopo aver ascoltato un pezzo di musica (così come dopo aver letto un libro o guardato uno spettacolo alla TV esprimiamo di solito un giudizio. Diciamo, ad esempio, che è stato bello o brutto, che ci ha divertito o ci ha annoiato, che è originale o che è la brutta copia di qualcosa che avevamo già sentito. All’ascolto e alla comprensione dunque, segue la valutazione in cui “prendiamo posizione” nei confronti dell’opera, esprimendo cosa ne pensiamo. C’è modo e modo, naturalmente, di dare una valutazione, ci sono valutazioni sbrigative e immotivate (mi piace, non mi piace) e valutazioni un po’ più ragionate, in cui si cerca di andare più a fondo nelle proprie impressioni e ci si sforza di spiegarne i motivi.

SITO PER GUIDA ALL’ASCOLTO SUGGERITO