UN MOVIMENTO DI ROTTURA
Il Futurismo nasce in Italia nel 1909, quando lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti scrive il “Manifesto del Futurismo”, cioè un testo che dichiarava gli intenti del movimento, e si sviluppa poi nel corso del decennio seguente. Il movimento, che coinvolge soprattutto letterati e artisti delle arti visive, vuole sperimentare nuovi sistemi comunicativi e aderire a un nuovo modo, spesso provocatorio, di concepire la vita e le sue espressioni culturali. Pertanto, si ispira alla macchia, alla velocità, alla sintesi e alla rottura con le tradizioni.
In campo musicale, dove il Futurismo si esprime attraverso i rumori della vita moderna (motori, tram, folle di persone, ferrovie, fabbriche), gli unici rappresentanti di rilievo sono Francesco Balilla Pratella e Luigi Russolo (nato a Portogruaro nel 1885), pittore oltre che musicista.
I RUMORI COME SUONI
Russolo inventa “l’Intonarumori”, uno strumento che usa per mettere in pratica la sua teoria del “rumorismo”, cioè una musica nella quale ai suoni devono essere sostituiti i rumori.
Leggiamo questi punti, tratti dal suo manifesto “L’arte dei rumori”, del 1913:
- I musicisti futuristi devono allargare ed arricchire sempre più il campo dei suoni. Ciò risponde a un bisogno della nostra sensibilità. Notiamo infatti nei compositori geniali d’oggi una tendenza verso le più complicate dissonanze. Essi, allontanandosi sempre più dal suono puro, giungono quasi al suono-rumore. Questo bisogno e questa tendenza non potranno essere soddisfatti che coll’aggiunta e la sostituzione dei rumori ai suoni.
- I musicisti futuristi devono sostituire alla limitata varietà dei timbri degli strumenti che l’orchestra possiede oggi, l’infinita varietà di timbri dei rumori, riprodotti con appositi meccanismi.
Luigi Russolo: Serenata per intonarumori e strumenti
Luigi Russolo – Risveglio di una Città
Francesco Balilla Pratella – L’aviatore Dro
IL FUTURISMO, LA VELOCITA’ E IL CAMBIAMENTO TOTALE
Il Futurismo vede con entusiasmo lo sviluppo di una moderna civiltà tecnologica. I suoi artisti sono affascinati dal mito della velocità, della macchina degli aerei, esaltano la forza eroica dell’uomo che non deve fermarsi a riflettere o a esprimere i propri sentimenti, ma deve immergersi nel dinamismo della vita e rappresentare oggetti materiali in continua trasformazione, come sono quelli prodotti dalle macchine. Ma i futuristi sono anche polemici e dichiarano di voler eliminare la tradizione culturale precedente, considerandola vecchia e superata. Il movimento non intende rinnovare solo il campo delle arti, ma anche quello sociale e politico, con soluzioni talvolta discutibili che porteranno alcuni intellettuali ad aderire al fascismo nei decenni successivi: un aspetto caratterizzante del Futurismo è infatti l’esaltazione della guerra.
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