LE FORME NARRATIVE

LE FORME NARRATIVE: FORME PER RACCONTARE E DESCRIVERE

Quando un compositore si serve della musica per “raccontare qualcosa”, modella la forma della composizione adattandola agli “episodi” del suo racconto; egli crea così una nuova forma.

Questa nuova forma, che possiamo definire narrativa, o narrativo-descrittiva, presenta quasi sempre uno svolgimento privo di interruzioni, cioè in un solo movimento, e deriva da un tipo di composizione per orchestra a contenuto programmatico, cioè con un programma, che nell’ottocento fu inventato e usato per la prima volta dal compositore romantico Franz Liszt, il quale lo chiamò Poema sinfonico.

Possiamo immaginare il Poema sinfonico come una Sinfonia che si è liberata del suo vestito un po’ stretto (la forma) per giocare liberamente con le note e con i timbri orchestrali senza preoccuparsi troppo delle regole. Esso si ispira generalmente ad argomenti letterari, pittorici, storici, geografici e anche autobiografici: è insomma, una Sinfonia che vuole raccontare e descrivere qualcosa servendosi dell’orchestra; la sua forma piuttosto libera, caratterizzata da elementi timbrici d’effetto (onomatopeici) e da motivi ricorrenti (temi conduttori) che evocano situazioni, storie o paesaggi, come ad esempio La Moldava di Smetana e la Danza macabra di Saint Saens.

Altri brani orchestrali affini al Poema sinfonico sono:

  • Lo Schizzo sinfonico, più breve e conciso nella trattazione dei temi, come Nelle steppe dell’asia centrale di Aleksandr Borodin
  • Il Quadro sinfonico, con intendimenti più descrittivi e pittorici, come In un mercato persiano di Albert W. Ketelbey
  • La Fiaba sinfonica, una composizione a contenuto favolistico e con una voce recitante, come Pierio e il Lupo di Sergej Prokofiev
  • Lo Scherzo sinfonico, sempre simile al Poema sinfonico, ma ispirato a storie o a personaggi divertenti, come L’apprendista stregone di Paul Dukas, reso celebre dal cartone animato di Walt Disney.